DIDATTICA E DINTORNI

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LE DIPENDENZE

In questi giorni, presso la scuola media in cui insegno, un'equipe specializzata nella problematica delle dipendenze adolescenziali e giovanili ha incontrato i ragazzi delle classi terze per informarli e sensibilizzarli al non uso di sostanze dannose all'organismo, quelle che vengono definite droghe, leggere o pesanti che siano, proprio perchè creano nell'organismo, appunto, prima assuefazione e poi attaccamento psicologico con incapacità a rinunciarci.

CHI È MARIA MONTESSORI

Nel 1924 ha origine la Fondazione dell’Opera Nazionale Montessori eretta come Ente Morale e volta alla conoscenza, alla diffusione, alla attuazione e alla tutela del suo Metodo. Maria Montessori è stata la prima a proporre dei cambiamenti all’interno delle scuole e la fondazione delle “Case dei Bambini” ne è stata la sua pietra miliare: viene cambiato l’arredamento, oramai leggero e proporzionato ai bambini; si propone lo sviluppo dell’attività ludica, attività che attraggono il bambino per la promozione del piacere e del benessere, usando materiali e oggetti che stimolano i bambini in tenera età, periodo in cui “la mente assorbente” è predisposta naturalmente ad inglobare gli stimoli esterni.

CHI È MARIA MONTESSORI (PRIMA PARTE)

Maria Montessori nacque a Chiaravalle nel 1870. Fu un'educatrice, pedagogista, filosofa, medico e scienziata italiana, internazionalmente nota per il metodo educativo che prende il suo nome, adottato in migliaia di asili nido, scuole materne, primarie, secondarie e superiori in tutto il mondo.
Fu la prima donna a laurearsi in medicina in Italia e ha dedicato la propria vita allo studio del bambino; oltre 50 anni di osservazioni compiute direttamente su di esso, le hanno consentito di esplorare lo sviluppo del bambino non solo sul piano sensorio-motorio, ma anche cognitivo, affettivo-emotivo, nella sua globalità.

SPORT SOLO PER VINCERE?

Quando un atleta batte un record, tutti i giornali ne riportano la sensazionale notizia e c'è ammirazione per il nuovo campione della razza umana. Il suo nome rimarrà per sempre nell'albo d'oro a ricordare quel gesto sportivo di eccellenza. Ancora qualche giorno dopo, i quotidiani sportivi e le riviste specializzate tentano di analizzare nei minimi particolari la straordinaria impresa, poi tutto tace e nessuno spende più una parola su quel gesto che ha fatto urlare di stupore ed ammirazione migliaia di spettatori, scattati in piedi sugli spalti, avvinti da un'impresa che sicuramente pensavano di non poter dimenticare.

TI VOGLIO BENE PROF

Sentirsi amati e capiti crea uno stato di benessere o "agio interiore" capace di predisporre positivamente perfino l'alunno più in difficoltà, sia per disturbi caratteriali che per disturbi neurologici. A nessun alunno sfugge mai un gesto d'amore a lui rivolto, quale può essere anche un semplice sorriso o sguardo di vero interesse. Non c'è miglior metodo di quello che suggerisco ad un insegnante di dedicare un po' del suo tempo lavorativo ad ognuno dei suoi alunni, ponendo attenzione alle individuali problematiche e confusioni, o paure e solitudini.

MODALITÀ DELLA LEZIONE MONTESSORIANA

La maestra insegna al bambino le giuste modalità di approccio e di corretto utilizzo del materiale attraverso delle lezioni individuali. Questa si avvicinerà al bambino con discrezione e si siederà al suo fianco, portando con sè il materiale che riterrà più adatto ad interessarlo. In tutto ciò non è necessario che la maestra utilizzi molte parole, anzi dovrà essere quanto più breve e coincisa possibile nel mostrare la specifica attività. Un'altra caratteristica della lezione è la semplicità, come ricerca di verità e rimozione di elementi volti a falsificarla. La terza caratteristica della lezione è la sua obiettività, il che significa che la personalità della maestra scompare e si pone in evidenza solo l’oggetto su cui si desidera concentrare l’attenzione del bambino.
Maestra Valeria | 24/6/2016

EDUCAZIONE SENSORIALE

Per Maria Montessori, l’educazione dei sensi è fondamentale nella preparazione di tutte le attività intellettuali. “Tutta l’educazione del bambino della prima infanzia deve essere informata a questo principio: aiutare il naturale sviluppo del bambino”. Tale principio si sviluppa all’interno di una educazione di sensi che va effettuata in questa specifica fascia di età e che interessi il bambino in maniera naturale con un esercizio costante nell’osservazione della realtà...
Maestra Valeria | 18/6/2016

DALL'INTERESSE ALL'APPRENDIMENTO

Dai primi pedagogisti e studiosi dell'arte dell'insegnare, apprendiamo quanto efficace sia nella scuola suscitare interesse nei ragazzi, perchè essi possano dare ascolto e valore ai contenuti culturali proposti dalle varie discipline, dai singoli docenti. Quando ero una bimba, ricordo che mi fu regalato un metodo veloce di apprendimento ludico della lingua inglese, chiamato: "L'INGLESE GIOCANDO".

INFELICIT ADOLESCENZIALE

Sembrerebbe strano, eppure molti adolescenti si sentono infelici. In un'età in cui la vita sembra sorridere con maggior benevolenza, in cui i grandi problemi sono risolti da mamma e papà, non sembrerebbe che possano sussistere motivi per sentirsi depressi, melanconici, infelici.

L'EQUIPE SOCIO-PSICO-PEDAGOGICA A SCUOLA: UNA NECESSITÀ INDISCUTIBILE!

Tra le tante belle ed utili cose che, strada facendo, la scuola ha tristemente perso, c'è l'equipe qualificata a livello psico-pedagogico, di supporto ai docenti che, inaspettatamente, si trovano ad affrontare situazioni particolari di alunni sofferenti, a causa di problematiche di difficile gestione personale, come una separazione, o un male oppure, addirittura, un'improvvisa perdita di un genitore.

"IL GIOCO DELLO SPORT"

Con i bambini di prima media non si può non adottare il metodo ludico per trasmettere competenze motorie. Per essi l'ora di educazione fisica rappresenta il momento di svago e libertà dagli schemi comportamentali richiesti in altre ore e con altre discipline. Tutto quel che avranno da imparare del programma...
Editore: APS Città dell'Infanzia C.F.92072340729
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Direttore Responsabile: Serena Gisotti
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