Per circa un anno, nella mia famiglia, abbiamo ospitato, prima con molta reticenza, poi, pian piano, con naturalezza, due fratellini, due amici immaginari che la nostra primogenita, anocora figlia unica, aveva disegnato con la sua fantasia. Pompo e Tualla, è così che si chiamavano, a detta di mia figlia avevano la sua stessa età ed entravano e uscivano di scena in momenti imprevedibili. La prima volta che mi furono 'presentati', non nascondo le mie perplessità e preoccupazioni iniziali, compresi che quelle 'presenze' erano amici indispensabili per continuare a relazionarsi, seppur in maniera fantastica, con qualcuno, anche a casa, ricreando, magari, quel clima giocoso e festoso sperimentato all'asilo con i suoi compagni, durante le ore mattutine.