MATERNITÀ E GINECOLOGIA

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IL DOLORE DEL PARTO: PERCHE'?

Solitamente, quando proviamo dolore il nostro corpo ci sta avvisando che qualcosa non va. Durante la nascita il dolore ha una valenza completamente differente. Il dolore del travaglio e del parto è una sensazione data da diverse componenti muscolari, nervose e soprattutto sociali e culturali.
Il lavoro svolto dagli ormoni fa si che questa sensazione possa essere percepita secondo differenti livelli di dolore, che possono essere contenuti e mantenuti entro i limiti di un’intensa sensazione di stiramento o pressione ma accolti e , soprattutto , compensati da momenti di rilascio,riposo e benessere.

I RISCHI DELLE RADIOGRAFIE PER I BAMBINI

Ogni anno, in Italia vengono effettuate circa 4 milioni di radiografie su bambini e troppo spesso se ne ignorano i rischi. Ben 4 medici su dieci rivelano di non informare i genitori dei possibili danni connessi alla procedura. La corretta informazione del rischio è importante per valutare, insieme ai genitori, il rapporto costo/beneficio di tali esami. Gli esami radiologici eseguiti annualmente nel nostro Paese sono quasi 40 milioni, di cui un decimo sono pediatrici.

TUTTE LE MAMME HANNO IL LATTE

“Tutte le mamme hanno il latte”, questa frase scatena l’ira di moltissime donne che non sono riuscite ad allattare, mamme che si sentono colpevolizzare, offese da una simile affermazione. Tutte le mamme hanno il latte. Non è vero. Chiedetelo a chi non è riuscita ad allattare per un qualsiasi motivo. Qual è la differenza tra avere e produrre? E perché agli occhi delle mamme, i professionisti dell’allattamento appaiono come coloro che sentenziano frasi fatte e prive di senso, perché lontane dalla realtà che loro hanno vissuto?

TUMORE. IL PAP TEST POTREBBE SALVARTI LA VITA. NON ASPETTARE!

Un ulteriore strumento di prevenzione del tumore del collo dell’utero è il Co-test, vale a dire il Pap Test in fase liquida e contemporaneo test virale (Hybride Capture 2-HC2) per il rilevamento del papilloma virus umano. Tale strategia preventiva consente di unire l’estrema sensibilità del test virale, in grado di identificare le donne con lesioni pre-tumorali, alla specificità del Pap Test che permette di escludere quelle che, sebbene positive all’HC2 , non necessitano di ulteriori approfondimenti. L’importanza di questa strategia sta nel riconoscere il ruolo fondamentale del test virale nel percorso di prevenzione.

LA DATA PRESUNTA DEL PARTO È APPUNTO, PRESUNTA

Tra le cose che bisogna smettere subito di fare è quella di guardare il calendario per stabilire il “termine” della gravidanza. Perché quella che a noi sembra un data tanto rassicurante, non solo non ha alcuna aderenza con la realtà , infatti solo il 4% dei bambini nasce in quella data , ma è anche, potenzialmente,alquanto subdola. Impressa in testa al primo appuntamento con il ginecologo e/o ostetrica, quella data, un giorno preciso e determinato.

ATROFIA VAGINALE (SECONDA PARTE)

I principi base della soluzione dei problemi in postmenopausa sono rappresentati dal ripristino della fisiologia urogenitale e dal sollievo sintomatologico.
Le terapie ormonali e non ormonali possono essere combinate e/o utilizzate in una sequenza temporale a seconda di sintomi e segni clinici. La terapia estrogenica per via vaginale è da considerarsi di prima scelta se l'indicazione esclusiva è l'atrofia vaginale. Molte donne non vogliono utilizzare prodotti ormonali, altre non possono perchè affette da cancro al seno.

LA “MEDICINA DI GENERE”: IL PUNTO DI VISTA DEL GINECOLOGO

Con il termine di “medicina di genere” si intende la distinzione in ambito medico, delle ricerche e delle cure in base al genere di appartenenza, non solo dal punto di vista anatomico, ma anche secondo differenze biologiche funzionali, psicologiche e culturali. A differenza del “sesso” che sottolinea solo la caratterizzazione biologica dell’individuo, il termine “genere” (gender) infatti intende le categoria “uomo” e “donna” non solo in base a differenze biologiche, ma anche secondo fattori ambientali, sociali e culturali.

ATROFIA VAGINALE (PRIMA PARTE)

L’atrofia vaginale (AV) è una condizione cronica e progressiva che comprende una serie di sintomi uro-genitali, legati alla carenza estrogenica della menopausa e al fattore età. Recentemente l’AV è stata rivisitata in un’ottica più ampia, per sottolineare il profondo impatto che essa esercita sulla sessualità della donna e della coppia. Il nuovo termine “sindrome genito-urinaria della menopausa” descrive l’eterogeneità della sintomatologia: non soltanto secchezza vaginale, dolore sessuale, bruciore, prurito, ma anche disuria, frequenza-urgenza della minzione, cistiti ricorrenti; inoltre sottolinea la comorbilità dell’AV con altri sintomi sessuali, quali il calo del desiderio sessuale, il deficit di eccitazione e la ridotta percezione orgasmica.
Implica poi l’evidenza che molte donne, anche non in menopausa, possano trovarsi in condizioni che favoriscono l’insorgenza di sintomi genito-urinari, come l’allattamento prolungato, l’uso di contraccettivi orali a basso dosaggio, il fumo, in conseguenza di uno stato di relativo ipoestrogenismo a livello dei tessuti genitali ed urinari.

L'ECOGRAFIA: UNA SCELTA INFORMATA

È ormai da qualche decennio che l’ecografia in gravidanza ha conquistato un po’ tutt... mamme, papà, nonni, zii e talvolta gli stessi operatori sanitari!
Tutti vivono la gravidanza in attesa della prossima ecografia! Probabilmente perché: "l’uso degli ultrasuoni è considerato un metodo semplice, non invasivo, sicuro per controllare lo sviluppo del bambino e favorire il bonding prenatale.

CHE COS'È LA FIBROSI CISTICA

La fibrosi cistica (mucoviscidosi) è oggi la più frequente malattia genetica che causa mortalità precoce. La fibrosi cistica colpisce circa 1 neonato su 2700 ed è provocata da mutazioni in un gene che codifica una proteina che svolge la funzione di canale del cloro (detta CFTR, acronimo di Cystic fibrosis transmembrane conductance regulator).

MENOPAUSA: UNA NUOVA PRIMAVERA

La menopausa è un evento naturale nella vita di una donna che oggi fa molta paura, in quanto spesso si associa ad un evento negativo, la fine di qualcosa, piuttosto che l’inizio di una nuova tappa della vita. Forse perché nella società odierna l’idea della donna è legata soprattutto all’idea della donna perfetta che non lascia spazio...
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