WhatsApp? SOLO PER OVER 16! ECCO LA NUOVA NORMATIVA
Pubblicato da Redazione in PARLIAMO DI... · Lunedì 07 Mag 2018 · 2:45
Tags: social, web, normative, zuckemberg
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Ci ritroviamo spesso, come redazione, a parlare della nuova modalità di comunicazione del millennio: i social media. Perché ne parliamo? Perché, volenti o nolenti, per quanto molti genitori o educatori “facciano finta” di non sapere o esprimano orrore verso il loro utilizzo, i social, oggi, sono il verbo. Sì, senza dubbio alcuno, rappresentano la nuova modalità di scambio informazioni nonché l’irrinunciabile sistema di reperimento news e approfondimenti insieme al mostro sacro Google. Attualmente essere fuori dai social significa essere fuori da tutto quello che palpita nell’universo. Significa NON sapere nulla di nulla (o sapere quando il contenuto ha cominciato a produrre muffa) e, soprattutto, risultare profondamente “ignoranti” sotto gli spietati sguardi degli adolescenti. Potrebbe anche essere una strategia per chi decida di condurre la propria esistenza in misantropia (non contestabile) ma, per coloro che devono intessere rapporti “sociali obbligati”, che sia in famiglia o in contesto extra-familiare, i social sono strumento di condivisione e informazione sulla vita. Come figure educative, quindi, genitori e personale docente sono perentoriamente chiamati a istruirsi in materia, non solo sul loro utilizzo “tecnico” ma anche sulle norme, giuridiche e morali, che sottendono tale utilizzo.
La semplicità con cui le nuove generazioni ricorrono ai device ci mette sempre più in guardia e ci impone un approfondimento continuo e costante. La rapidità, inoltre, dell’era tecnologica rende il gap generazionale sempre più profondo e incolmabile.Ed ecco che subentra la necessità di azzerare le proprie convinzioni o pigrizia e “rimboccarsi due volte” le maniche alla ricerca delle informazioni. Dopo l'audizione di Mark Zuckerberg al Congresso Usa per lo scandalo Cambridge Analytica, sono state introdotte regole più ferree. Una riguarda proprio la app di messaggistica istantanea WhatsApp. L’adeguamento al Regolamento Europeo sulla Privacy prevede, infatti, che WhatsApp non possa essere utilizzata prima dei 16 anni.
I singoli Paesi potranno, poi, abbassare il divieto a 13. Prima del raggiungimento della maggiore età i genitori saranno chiamati a fornire autorizzazione al suo utilizzo accettando, pertanto, la creazione di un profilo, l’interazione con altri utenti, il tracciamento dei dati; tutti elementi su cui si fonda la web-economy. Whatsapp lo ha annunciato con un post in cui precisa il contenuto della nuova normativa. Le nuove regole diverranno effettive a partire dal 25 maggio 2018. Non è ancora ben chiaro come questa normativa sarà applicata. Sappiamo soltanto che, inizialmente, saranno inviati messaggi agli utenti che chiederanno di confermare di essere over 16. Una certezza c’è: il mondo sta cambiando. Prima avremo consapevolezza di questa verità prima potremo instaurare un dialogo con “il nuovo” ed esser preparati al suo incessante e incontrovertibile divenire. Il futuro è qui, ci scruta, ci giudica. Sta a noi stabilire un dialogo con esso. Le porte chiuse non sempre sono portatrici di sane novelle.Buona “saggia” socializzazione/informazione a tutti!Redazione Cittadellinfanzia.itScandalo Facebook - Cambridge Analytica, Zuckerberg alla camera Usa, spiega esattamente il funzionamento del social.