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LA LABIRINTITE

Si tratta di un'infezione specifica dell'orecchio che determina principalmente problemi di equilibrio e che per tale motivo il più delle volte viene confusa con altre patologie, che entrano in diagnosi differenziale. Nello specifico questa patologia interessa l'apparato vestibolare, cioè quella parte dell'orecchio interno deputata a inviare al cervello le informazioni relative alla posizione della testa e del corpo nello spazio, e del loro movimento. Questa condizione, compromettendo la normale funzionalità dei recettori di movimento, impedisce il corretto equilibrio, generando, nella maggior parte dei casi, vertigini. A seconda delle cause, si identificano diverse tipologie di labirintite.

IUS AD BELLUM e IUS IN BELLUM

Molti filosofi si sono occupati del concetto di guerra dandone una propria personale interpretazione: Eraclito, Anassimandro, lo stesso Platone, Erasmo da Rotterdam, Montesquie, Kant... Ma mi incuriosisce la posizione di
Michael Walzer (new york, 3 marzo 1935), un filosofo statunitense il quale ha distinto, analizzando la guerra due aspetti : ius ad bellum e ius in bellum.
La prima definizione per il filosofo statunitense spiega che chi intraprende una guerra deve aver analizzato e interiorizzato una giustificazione morale che riguarda la legittimità delle sue azioni (lo ius ad bellum, il diritto di fare la guerra). Secondo lo "ius ad bellum" la guerra può in genere essere considerata come "legittima", giustificata, quando risponde ad una necessità di autodifesa così come accade nel diritto individuale dove ciascuno è legittimato a difendersi per la salvaguardia della propria integrità o a soccorrere chi è stato violentemente aggredito.

DIPENDENZA EMOTIVA

"Emozione", dal latino emovere (ex: fuori + movere: muovere), letteralmente portare fuori, o, traducendo più liberamente, scuotere. Etimologicamente, dunque, l’Emozione altro non è che uno scuotimento dell’animo umano.
Quale, quindi, il “motore mobile” dell’essere umano: l’eterna sintesi degli opposti (che si attraggono), o, per dirla con un famoso adagio “chi si somiglia, si piglia”?
Esaminando, invero, la faccenda da un punto di vista meramente - me lo si conceda! - psicologico, la capacità di emozionarsi insita in ognuno di noi, o il differenziale di dipendenza emotiva, ovvero quello scarto di imprevedibilità contemplato in ogni trasformazione fisica (e psichica), si perde nella notte dei tempi delle primissime relazioni d’attaccamento di ogni essere umano, verosimilmente, instaurate con i caregiver, o le figure di accudimento, tipicamente la figura materna.

BARZELLETTE SOTTO L’OMBRELLONE

1 -Quale è il mare più giovane? Il marmocchio!
2 -Quale è il mare preferito per merenda? Il marmellata!
3 -Quale è l'animale che non vuole stare in gabbia?) Il gabbiano!
4 -Cosa è un cactus? L'albero di Natale del fachiro!
5 -Cosa fa una mucca di legno? Il latte compensato!
6 -Come si chiama l'uccello più curioso? L'impiccione!
7 -Quale è l'animale più ignorante? La gallina, perché ha tante penne, ma non sa scrivere!

AUTISMO: COME FAVORIRE LA COMUNICAZIONE E L'INTERAZIONE SOCIALE

È necessario:
- Stabilire e mantenere un contatto oculare e spronare il bambino a fare altrettanto;
- Parlare in modo chiaro e servendosi dell'ausilio di immagini in caso di difficoltà linguistiche;
- Utilizzare visione di filmati, letture di fumetti per aiutare il bambino a comprendere l'uso della comunicazione NON VERBALE;
- Presentare dei dialoghi scritti sotto forma di immagini o di simboli al fine di insegnargli come e cosa dire all'altro;
- Realizzare un quaderno definito "Quaderno dei resti" in cui incollare immagini rappresentanti esperienze vissute a scuola o in famiglia, con l'obiettivo di favorirne il racconto;
-Premiare ogni tentativo di comunicazione spontanea.
Questi bambini, a causa dei deficit delle competenze relazionali, hanno bisogno di strumenti adeguati per interagire con gli altri,
pertanto è importante:
- Insegnare a salutare in classe compagni e insegnanti;

IMMAGINAZIONE E SPERANZA

Quello che caratterizza la mente del bambino è, senza dubbio, l'immaginazione. Egli, osservando ed imparando la vita, la immagazzina attraverso idee e concetti acquisiti, ma li immagina anche, andando oltre l'attimo fuggente e temporale di un fenomeno a cui assiste e di cui si rende testimone, oltre il tangibile ed il concreto delle cose che lo circondano. L'aspetto ludico e fantasioso dell'insegnamento a lui proposto da una didattica atta a fornirgli strumenti interpretativi e creativi della realtà, ha comunque un ulteriore ed importantissimo scopo: insegnare la speranza. Immaginare, equivale infatti a sperare. Quel che sosterrà la sua crescita e tutta la sua vita, specie nei momenti più difficili, sarà infatti solo la speranza. Quella "dea" sempre ultima a morire, perché caparbia, forte ed indistruttibile.
Editore: APS Città dell'Infanzia C.F.92072340729
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Direttore Responsabile: Serena Gisotti
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