GLI OCCHI DI UNA MADRE
"È il quinto giorno che io e mio figlio trascorriamo in questa stanza, in ospedale. Il tempo scorre lento e, a parte colloqui con medico e psicologa ed esami vari per Matteo, c’è molto tempo per pensare. Chiudo gli occhi e visualizzo la mia vita di questi ultimi anni, in flashback. Il primo riflette una luce abbagliante: la sua nascita e la mia gioia nell’abbraccio di una creatura meravigliosa e sana. Il successivo, più opaco, nel quale vedo me stessa da lontano, come se ne prendessi le distanze. Se avessi avuto più fiducia nella parte di me più ‘istintiva’, non avrei sbagliato. Qualcosa mi portava a intuire che non ero io la causa delle problematiche di mio figlio. Molti conoscenti, familiari e amici mi inducevano a sentirmi direttamente responsabile dicendomi ‘sei troppo ansiosa’, ‘lascia vivere tuo figlio’, ‘vedrai che tutto passerà’.
Dott.ssa Grazia Dilernia | 18/7/2016