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MAMMA TALPA E L'AUTUNNO

Cari bambini, oggi vi racconto la storia di una famiglia di talpe: papà, mamma e cinque piccole Talpine, tutte nere e carine. Mamma talpa che si chiamava Rina era molto attenta alla sua famiglia e tutte le mattine portava i suoi figli a scuola da una maestra molto speciale:"La marmotta Carlotta" che insegnava loro tutti i segreti delle tane e degli scavi. Cari bambini, dovete sapere che le talpe vivono al buio nelle tane scavate sotto terra, oppure nei giardini e, alla fine dell'autunno, vanno in letargo e si svegliano solo all'arrivo primavera. L'autunno è alle porte e mamma talpa, mentre i suoi figli sono a scuola, lavora all'uncinetto e prepara le coperte di lana che serviranno a coprire i suoi talpini durante l'inverno.

ATTACCHI DI PANICO: COSA DEVE SAPERE IL MEDICO DI FAMIGLIA

Molte persone soffrono di questo disturbo e rispetto al passato tale etichetta diagnostica è decisamente aumentata. A soffrirne sono prevalentemente le donne ma anche gli uomini non ne sono immuni. Un dato, inoltre, da non sottovalutare è la sempre più precocità dell’esordio: molti adolescenti e giovani ricorrono all’aiuto dell’esperto perché afflitti da crisi di ansia persistenti. Il disturbo diventa tale, quando la sintomatologia diventa invalidante per il soggetto, interferendo con le normali attività quotidiane.

"FILOSOFIA DELLA CIVILTÀ"

Albert Schweitzer, filosofo, teologo biblista, del 900 in "Filisofia della civiltà" si esprime così: "Viviamo all'insegna della decadenza della civiltà. Tale situazione non è stata provocata dalla guerra: quest'ultima, piuttosto è una delle manifestazioni. Le nostre conquiste intellettuali hanno prodotto circostanze che hanno finito per ripercuotersi negativamente in ogni ambito del vivere, sulla stessa dimensione spirituale. Il rapporto di influenza reciproca tra dimensione materiale e dimensione intellettuale ha assunto un carattere funesto.

LE DIPENDENZE

In questi giorni, presso la scuola media in cui insegno, un'equipe specializzata nella problematica delle dipendenze adolescenziali e giovanili ha incontrato i ragazzi delle classi terze per informarli e sensibilizzarli al non uso di sostanze dannose all'organismo, quelle che vengono definite droghe, leggere o pesanti che siano, proprio perchè creano nell'organismo, appunto, prima assuefazione e poi attaccamento psicologico con incapacità a rinunciarci.

UN RIMEDIO PER IL DOLORE MUSCOLARE DOPO L'ALLENAMENTO?

Parliamo di “dolore” muscolare post-allenamento.
Come al solito non descriverò il fenomeno da un punto di vista “medico”, perché non sono un medico, ma mi limiterò a descriverlo in modo molto chiaro e alla portata di tutti. Dopo una seduta di allenamento, soprattutto muscolare, l’ossigeno che viene bruciato dai muscoli viene trasformato in sostanze varie di scarto, tra cui molte delle quali sono “acide”. Queste sostanze quando stazionano diventano scomode e provocano il classico dolore definito da “acido lattico”.
Suahìm Alkalema | 9/7/2016

ORGOGLIO DELLA BELLEZZA

Mentre guidavo, non riuscivo a fare a meno di scrutare i miei occhi nello specchietto retrovisore. Brillavano di una luce particolare. Riflettevano la felicità che quella sera mi aveva regalato. Determinavano la convinzione che stavo raggiungendo: stavo divenendo la donna che avevo desiderato. La riunione d’ufficio, poco prima terminata, era stata una prova tangibile della forza che la mia persona riusciva ad esercitare su se stessa, senza più il timore del parere degli altri. Il mio più grande ‘limite’, nei rapporti umani, era sempre stato determinato dal mio aspetto esteriore. La mia naturale bellezza mi aveva spesso PENALIZZATO nelle relazioni, OSTACOLANDOMI soprattutto nell’ambito lavorativo. Negli anni avevo adottato ‘strategie’ per non apparire. Evitavo di indossare abiti aderenti o tacchi alti. Preferivo truccarmi in modo leggero.

LA SALUTE DEI NOSTRI FIGLI

A determinare come e perché la salute dei nostri figli è oggi assediata da nuovi e subdoli pericoli sono alcune abitudini che hanno colonizzato le nostre vite nelle ultime decadi. -La crescita esponenziale del consumo di Fast food, snack e bibite gasate. -Una notevole riduzione dell’attività fisica (lunghi tragitti in automobile, ore seduti davanti al computer o alla televisione). -L’assedio dei germi , favorito, paradossalmente, dal comfort del vivere domestico, poiché abuso dei detersivi e dei bagnoschiuma alterano l’equilibrio della flora batterica, favorendo la comparsa di agenti patogeni che, al minimo indebolimento delle difese immunitarie, trasformeranno la coabitazione innocua in infezione.

AMICI IMMAGINARI

Per circa un anno, nella mia famiglia, abbiamo ospitato, prima con molta reticenza, poi, pian piano, con naturalezza, due fratellini, due amici immaginari che la nostra primogenita, anocora figlia unica, aveva disegnato con la sua fantasia. Pompo e Tualla, è così che si chiamavano, a detta di mia figlia avevano la sua stessa età ed entravano e uscivano di scena in momenti imprevedibili. La prima volta che mi furono 'presentati', non nascondo le mie perplessità e preoccupazioni iniziali, compresi che quelle 'presenze' erano amici indispensabili per continuare a relazionarsi, seppur in maniera fantastica, con qualcuno, anche a casa, ricreando, magari, quel clima giocoso e festoso sperimentato all'asilo con i suoi compagni, durante le ore mattutine.
Vanna Dilernia | 7/7/2016

INNAMORARSI DELLA ONE STROKE

Mi sono innamorata di questa bellissima tecnica pittorica in un corso di face painting a Roma; da allora ho fatto molti corsi e ho preso le certificazioni per poterla insegnare, non solo su vari supporti come tele, legno, stoffa, ceramiche, vetro, ecc ma è con grande soddisfazione che, essendo anche una make-up artist, la insegno nel face e body painting (ovviamente con prodotti specifici). Un bravo maestro è colui che non smette mai di migliorarsi, di far innamorare i propri allievi alla bellezza dei colori, all'arte e alla vita: COLORIAMO IL LORO MONDO!
Sabrina Altamura | 7/7/2016

COMUNICARE OLTRE...

Se c'è un motto che ho sempre seguito nel percorso di vita di mia figlia è sicuramente "il non arrendersi mai e andare sempre oltre", così spinta da questa mia innata caparbietà ho deciso che dovevo poter mettere in contatto mia figlia con il mondo esterno. Sabato 28maggio ho partecipato ad un corso sulla comunicazione aumentativa alternativa (CAA), tenuta da un neuropsichiatria e da un ingegnere che ha fatto della propria esperienza personale, perché madre di un ragazzo tetraparesi spastico, non solo un lavoro, ma una missione. Decido così, dopo il corso, di prendere un appuntamento con l'ingegnere anche per mia figlia, è tanta la voglia di sperimentare senza però avere chissà quali aspettative, tutto nel pieno rispetto di quelle che possono essere le capacità di Roberta.
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Direttore Responsabile: Serena Gisotti
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