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COSA SI INTENDE PER DISTURBO DELLO SPETTRO AUTISTICO

Per disturbi dello spettro autistico si intendono una serie di disturbi che colpiscono le abilità sociali e di comunicazione e, in misura differente le abilità motorie e linguistiche. Si tratta di uno spettro variabile, che può comprendere sia persone con alto quoziente intellettivo che con ritardo mentale. All'interno dello spettro autistico, infatti, troviamo diverse diagnosi, che vanno dalla Sindrome di Asperger, che definisce persone ad "alto funzionamento", al Disturbo autistico, che descrive invece persone con grave disabilità verbale ed intellettuale.

UN GATTO DI NOME CHICCO

Cari bambini, oggi la nonna vi racconta la storia di un gatto di nome Chicco. C'era una volta una bella famiglia composta da papà, mamma e quattro figli: tre femminucce e un solo maschietto. Vivevano felici in un grande attico alla periferia di una bella città di mare, Trani. Il loro papà era un funzionario di banca e per questo l'intera famiglia era soggetta a continui spostamenti. Ma nessuno si lamentava. La simpatica famiglia viveva bene in ogni posto, perché in fondo, l'importante era stare insieme. I ragazzi avevano un desiderio: volevano un gatto! Avevano degli uccellini, ma con loro non potevano giocare. Come fare per averlo? Non era facile convincere il papà.

O.N.U. E IL DIRITTO DELLE PERSONE CON DISABILITÀ

La Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità o, in lingua inglese, "Convention on the Rights of Persons with Disabilities" (in sigla CRPD), è uno strumento concreto che consente di combattere le discriminazioni e le violazioni dei diritti umani. L'Assemblea delle Nazioni Unite ha approvato la Convenzione sui diritti delle persone con disabilità nel dicembre 2006. Attraverso i suoi 50 articoli, la Convenzione indica la strada che gli Stati del mondo devono percorrere per garantire i diritti di uguaglianza e di inclusione sociale di tutti i cittadini con disabilità. 24 febbraio 2009: il Parlamento italiano ratifica la Convenzione, che diventa legge dello Stato.

LA CITAZIONE DI ALBERT CAMUS

"Se dovessi scrivere un libro di morale, vorrei fosse di cento pagine. Novantanove di esse dovrebbero essere bianche. Sull'ultima pagina poi scriverei: conosco solo una legge, quella dell'amore". (Albert Camus) Mi piacerebbe tanto ascoltare vostri pareri e considerazioni riguardo questa citazione di Camus. Amore etimologicamente come privazione della morte o amore come senza regole senza rispetto dei costumi e abitudini?

BANDO “WELFARE CHE IMPRESA”

Il Concorso per idee progettuali "Welfare, che impresa!" si pone l'obiettivo di premiare e supportare i migliori progetti di welfare di comunità promossi da Startup Sociali e in grado di produrre benefici in termini di sviluppo locale, nei seguenti settori: agricoltura sociale, turismo sociale, welfare culturale, servizi alla persona. In particolare, il Concorso si pone le seguenti finalità: sostenere e promuovere progetti innovativi di welfare di comunità; attivare un'iniziativa di rete e multistakeholder, capace di produrre benefici concreti per la comunità; alimentare una progettualità orientata alla generazione di impatto sociale e alla sua misurazione; favorire e sostenere la crescita del settore non profit.

PROGETTO "DIRITTI A SCUOLA"

In questi giorni il nuovo assessore pugliese all'istruzione, alla formazione e al lavoro, Sebastiano Leo, ha confermato che, finalmente, il ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, Stefania Giannini, ha firmato l'accordo per la riproposizione del progetto scolastico più importante in Puglia, "Diritti a scuola". Finalmente una bella notizia, una delle più attese nel mondo della scuola pugliese, del personale docente e Ata. Ricordo che il progetto è stato anche vincitore del premio "Regio Stars 2015", il premio organizzato dalla Commissione europea che individua i migliori progetti a livello regionale funzionanti nell'ambito dei fondi della politica di coesione dell'Ue.

LA POSIZIONE DEL CORPO CONDIZIONA IL PENSIERO?

Oggi discuteremo di come determinati atteggiamenti posturali assunti da noi, possono condizionare il pensiero (e viceversa, il pensiero condiziona la postura). Quello che sto scrivendo non è una scoperta dell’ultima ora ma gli antichi yogi (praticanti di yoga) già conoscevano il nesso tra postura e pensiero! Infatti nella disciplina dello yoga, come anche in alcune arti marziali, ci sono degli esercizi statici in cui bisogna mantenere una determinata posizione per un tempo determinato, focalizzandosi sull’idea o sulla sensazione che quella posizione ci da. Se camminiamo per strada con le spalle sempre chiuse e la testa chinata, sicuramente con il tempo, possiamo attirare in noi pensieri di “Chiusura” o di “Abbandono” tutto questo non farà altro che abbassare l’autostima e rendere la nostra vita una lotta contro il mondo.
Suahìm Alkalema | 12/7/2016

MAMMA SEMPRE

È sera, siamo nel lettone a raccontarci episodi ed aneddoti della giornata trascorsa: è il nostro momento idilliaco in cui le tensioni si allentano, i problemi appaiono lontani e ci si ascolta profondamente. Accarezzo i morbidi capelli di mia figlia, quando lei, guardandomi intensamente con gli occhioni “rotondi” dolcissimi, mi domanda: “mamma, ma quando eri piccola come me, chi era la tua mamma?”. Io, ormai abituata alle sue domande impossibili, le rispondo con semplicità: “tua nonna, la nonna R. era ed è la mia mamma!”. Lei balza su dal lettone e meravigliata irrompe: “ma tu se una FIGLIA? No mamma, TU sei GRANDE, non puoi essere una figlia!”.
Vanna Dilernia | 11/7/2016

DIARIO DI UNA LOGOPEDISTA

Lavorando a stretto contatto con i bambini mi capita di ascoltare parole, frasi, o interi discorsi stravaganti e divertenti. Spesso rimango colpita dalla semplicità con cui guardano il mondo, dall’originalità con cui trovano soluzioni facili a problemi difficili. Ho iniziato a raccogliere gli “aneddoti” più divertenti in un diario per evitare di dimenticarli e ho pensato quindi di condividere alcune pagine del mio “diario di logopedista“ in questo articolo. Inizio con augurarvi buon anno con D. che appena entra in studio mi dice: “Auguri Sofia sai che ho parato tanti fuochi dentifricio a capodanno”.
Anna Sofia Piras | 11/7/2016

IL DOLORE DEL PARTO: PERCHE'?

Solitamente, quando proviamo dolore il nostro corpo ci sta avvisando che qualcosa non va. Durante la nascita il dolore ha una valenza completamente differente. Il dolore del travaglio e del parto è una sensazione data da diverse componenti muscolari, nervose e soprattutto sociali e culturali.
Il lavoro svolto dagli ormoni fa si che questa sensazione possa essere percepita secondo differenti livelli di dolore, che possono essere contenuti e mantenuti entro i limiti di un’intensa sensazione di stiramento o pressione ma accolti e , soprattutto , compensati da momenti di rilascio,riposo e benessere.

LA STAZIONE DELLA VITA

“Ci sono persone che non vivono la vita presente, ma si preparano con grande zelo come se dovessero vivere una qualche altra vita e non quella che vivono: e intanto il tempo si consuma e fugge via.” Antifonte. Spesso accade di soffermarsi a pensare a ciò che si sta facendo. Capita di domandarsi perché si sentono i ritmi accelerati, perché la sensazione di dover necessariamente portare a termine incarichi entro una certo tempo ci assalga. Succede di fermarsi a osservare l’agire come se ci si vedesse proiettati in un film un essere fuori da sè; è così che si notano tensioni che non ci permettono neanche di essere disponibile ad un dialogo.

LA RANA GOLOSONA

Oggi vi propongo un lavoro molto divertente da realizzare in compagnia dei vostri bambini. Materiale occorrente: un rotolo vuoto di carta igienica, pittura verde, pennello, foglio cartoncino bianco, pennarelli, forbici, colla, spillatrice, spago o filo di lana. Per realizzare la "rana golosona" dobbiamo prendere un rotolo di carta igienica vuoto e dipingerlo con della tempera verde; in seguito, mentre si asciuga, disegniamo su un foglio di cartoncino bianco le zampe anteriori e posteriori della rana e le coloriamo con un pennarello verde, dopo averle ritagliate, le incolliamo al rotolo, lo schiacciamo da una parte in modo da chiuderlo con qualche punto di spillatrice.
Simona Cassanelli | 10/7/2016
Editore: APS Città dell'Infanzia C.F.92072340729
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Direttore Responsabile: Serena Gisotti
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