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IL RINOCERONTE E IL PAGLIACCIO

C'era una volta un rinoceronte grande e grosso che si chiamava Colosso; viveva in Africa con tutta la sua numerosa famiglia e tanti amici.
Il suo papà, grande e grosso come lui, era molto stimato dagli animali della foresta perché faceva di professione il "Rinoceronte Veterinario" e la sua mamma, di nome Rina, era la sua infermiera. Nella casa di Colosso c'era sempre un andirivieni di animali che venivano a farsi curare dal suo papà ed anche lui, dopo aver terminato di fare i compiti, indossava il camice bianco e scendeva nello studio a dare una zampa al suo papà .

BANDO WELFARE DI COMUNITÀ

La FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI PUGLIA, in piena sinergia con il piano regionale delle politiche sociali della Puglia in vigore, che ha individuato le priorità strategiche di intervento sociale, vuole sperimentare un welfare di comunità, dove le comunità locali sappiano mobilitarsi per rispondere alle esigenze insoddisfatte dei propri concittadini in difficoltà. Si vuole intendere per "welfare di comunità" un modello di politica sociale che garantisca maggiore soggettività e protagonismo alla società civile, aiutandola nella realizzazione di un percorso di auto-organizzazione e di autodeterminazione fondato sui valori comunitari della solidarietà, della coesione sociale e del bene comune.

IL CAOS COME MEZZO PER RAGGIUNGERE LA CALMA?

Prima di passare alla sua spiegazione, voglio chiarire un concetto. Esistono 2 modi per ripulire un bicchiere pieno di acqua sporca (il bicchiere rappresenta il nostro corpo, metaforicamente parlando): - Il primo è svuotarlo e riempirlo nuovamente; - Il secondo è riempirlo fino a farlo traboccare, affinché l’acqua torni limpida. Il primo metodo è molto difficile da attuare, occorre liberarsi di tutto ed avere una padronanza delle proprie energie abbastanza cosciente il secondo, invece, fa al caso nostro. Durante tutta la giornata, tutti i nostri muscoli, si contraggono e si rilassano senza che noi ce ne accorgiamo (a volte neppure ci rendiamo conto che la nostra schiena è sempre contratta e non si rilassa quasi mai).
Suahìm Alkalema | 27/6/2016

LA DATA PRESUNTA DEL PARTO È APPUNTO, PRESUNTA

Tra le cose che bisogna smettere subito di fare è quella di guardare il calendario per stabilire il “termine” della gravidanza. Perché quella che a noi sembra un data tanto rassicurante, non solo non ha alcuna aderenza con la realtà , infatti solo il 4% dei bambini nasce in quella data , ma è anche, potenzialmente,alquanto subdola. Impressa in testa al primo appuntamento con il ginecologo e/o ostetrica, quella data, un giorno preciso e determinato.

LA BORSETTA “GUFO”

Ciò che voglio illustrarvi questa volta è qualcosa di particolare che, forse, già suscita curiosità dal titolo, ma passiamo ai dettagli. Dalla prima foto possiamo vedere un foglio di glitter dorato, più uno di velcro, tagliati a forma di rettangolo, ma smussati angolarmente da una parte. Il glitter dorato essendo adesivo mi ha permesso di attaccare lo stesso sul velcro marrone ottenendo quindi la base della borsetta, dorata da una parte, e marrone dall’altra. Fatto questo ho piegato il tessuto in modo da ottenere una “busta” tipo lettera, la cui punta poi diventerà il becco del gufo.
Matilde D'Addato | 26/6/2016

"LA FUGA DI MARTINA"

In una grande città, al numero 7 di via Pisa, c’era un grande palazzo e dietro la finestra centrale dell’ultimo piano c’era un naso. Sì, un piccolo e delizioso naso. Questo nasino apparteneva a una bambina molto curiosa di nome Martina. Quel giorno la piccola guardava imbronciata le gocce di pioggia che ticchettavano contro il vetro. “La pioggia proprio non mi piace tutto diventa grigio, i colori spariscono” pensava tra sé la piccola. Scese dallo sgabello accanto al davanzale e si sedette sul suo lettino dalle lenzuola azzurre. Mancavano pochi giorni al suo settimo compleanno.
Ilaria De Marinis | 26/6/2016

LA NASCITA DI UN LEGAME SPECIALE

Dare alla luce un bambino è una delle esperienze più significative della vita. Il parto a livello simbolico rappresenta la rottura di quel legame fusionale che caratterizza la mamma e il bambino durante tutto il periodo gestazionale.
Con la nascita, infatti, la mamma inizia a concepire il bambino non più come parte di sé, ma come individuo autonomo, sia dal punto di vista fisico che psicologico.
Negli anni ’50, John Bowlby, psicologo e psicoanalista britannico, cominciò a parlare di processo di attaccamento tra il neonato e l’adulto, evidenziando come la nascita fosse un momento decisamente critico per lo sviluppo della personalità di ciascun individuo. Con il termine ‘bonding’, si intende il processo di formazione del legame tra i genitori e il loro bambino.

"RESTA CON ME TUTTE LE SERE"

Tu resta con me tutte le sere Se nel lettino mi porti ogni sera e solo mi lasci con la notte nera di starmene sveglio mi può capitare senza riuscirmi ad addormentare. Leoni, balene, un mostro marino vengono e dormono sul mio cuscino. Se un'ombra si muove veloce e un po' nera "Sarà la mia mamma o una pantera?"

LA BRONCHIOLITE: DEFINIZIONE E CAUSE

Per bronchiolite s'intende un processo flogistico acuto caratterizzato dall'infiammazione ed ostruzione dei bronchioli, cioè delle ultime diramazioni bronchiali. Essa colpisce tipicamente bambini di età inferiore ai 2 anni; in particolare i lattanti fino a sei mesi rappresentano in assoluto la categoria più a rischio.
Annualmente 11 bambini su 100 si ammalano di bronchiolite e nell’11-13% dei malati, la patologia ha un decorso così aggressivo da rendere necessario il ricovero ospedaliero.

ASSISTENZA SCOLASTICA

Uno dei problemi maggiori che un genitore di un bimbo che ha una disabilità, soprattutto motoria, si vede affrontare, è sicuramente quella di trovare una persona che si prenda cura del suo bambino non autosufficiente nelle ore scolastiche. La persona che a scuola deve occuparsi dell’assistenza igienica dell’alunno non autosufficiente sono per legge i collaboratori scolastici che debbono ricevere l’incarico dal dirigente scolastico. La Nota ministeriale prot. n. 3390/01 prevede che è necessario, considerata anche la delicatezza dei compiti connessi all’assistenza agli alunni disabili, che vengano organizzati corsi di formazione, secondo quanto previsto dal CCNI 1998-2001 art. 46...

MODALITÀ DELLA LEZIONE MONTESSORIANA

La maestra insegna al bambino le giuste modalità di approccio e di corretto utilizzo del materiale attraverso delle lezioni individuali. Questa si avvicinerà al bambino con discrezione e si siederà al suo fianco, portando con sè il materiale che riterrà più adatto ad interessarlo. In tutto ciò non è necessario che la maestra utilizzi molte parole, anzi dovrà essere quanto più breve e coincisa possibile nel mostrare la specifica attività. Un'altra caratteristica della lezione è la semplicità, come ricerca di verità e rimozione di elementi volti a falsificarla. La terza caratteristica della lezione è la sua obiettività, il che significa che la personalità della maestra scompare e si pone in evidenza solo l’oggetto su cui si desidera concentrare l’attenzione del bambino.
Maestra Valeria | 24/6/2016

LE MOTIVAZIONI DEL CANE CHE LAVORA IN PET-THERAPY

Il cane certificato in 'Terapia ed Attività assistita dagli animali' deve necessariamente possedere le motivazioni sottoelencate per attuare al meglio divertendosi, attività ed interazioni specifiche, previste in seduta: -epimeletica (prendersi cura di un compagno) -et-epimeletica (chiedere l’aiuto o lasciarsi curare -perlustrativa (esplorare un ambiente e mapparlo) -esplorativa (analizzare un oggetto nei particolari) -di ricerca (cercare oggetti nascosti) -cinestesica (fare movimento) -collaborativa (fare un’attività insieme, concertarsi) -predatoria (rincorrere oggetti in movimento)...
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